Essendo nato e cresciuto nelle piccole città della Romagna non ho esperienza dei mezzi di trasporto di massa, se non quando frequentavo l'Università di Bologna. E quindi le scene di vita e gli esemplari di umanità della Metro newyorkese mi sono veramente piaciuti.
Una lettura leggera e veloce che permette di passare qualche ora in relax. L'autore usa un linguaggio semplice, amichevole e ci porta dentro il mezzo di trasporto preferito dai newyorchesi: la metro. Comunque se non il preferito il più usato e il più a buon mercato, anche se 3 dollari a corsa cominciano a essere soldi. Il pezzo che ho preferito è quello sui personaggi ricorrenti che si possono incontrare alle fermate e nei vagoni, dopo un pò di tempo non dico che diventano amici ma conoscenti sì. Ricordo che avevo fatto lo stesso esercizio per un paio d'anni quando facevo con regolarità il tragitto Rimini-Santarcangelo per lavoro, in macchina s'intende. Ero riuscito a individuare tre o quattro auto ricorrenti, quattro persone a cui avevo affibbiato un nome e un lavoro. E anche una signora alla fermata del bus nell'ora di uscita. Interessante anche il capitolo dedicato alla pubblicità e ai musicanti più o meno validi. Ultimo ma non ultimo ho apprezzato l'ostracismo dell'autore nei confronti del politicamente corretto.