Smitizzando il mito


Psiche (Ψυχή) in greco connotava l'anima, Eros è banalmente il dio dell'amore, Cupido.
Nella favola di Amore e Psiche Apuleio racconta come eros (la parte passionale di noi) e anima (la parte più razionale) devono fondersi per giungere ad un amore consapevole.
L'amore nasce come curiosità di conoscere l'altro.
L'altro all'inizio si cela nell'invisibile, è un altro non (ancora) conosciuto, si teme sempre ciò che non si conosce.
E Psiche ha paura perché il dio Amore si presenta a lei con come non visto, invisibile sebbene con una corporeità che Psiche sente fisicamente, Amore cinge Psiche con le sue braccia la ama, la avvolge, la contiene, ma si nasconde alla vista.
Psiche ha solo un divieto: può amare Amore ma non può vederlo, deve fidarsi.
Poiché l'amore si basa sulla fiducia, dobbiamo credere anche ciò che non vediamo o non conosciamo ancora, senza questo patto di fiducia nulla ha il suo cominciamento.

Ma nelle narrazioni mitologiche accade sempre che ad un certo punto si presenti un intoppo, come nella vita, in questa favola l'intoppo è rappresentato dalle sorelle di Psiche che sono invidiose della sua felicità, la istigano a prendere una lanterna e a infrangere il divieto illuminando il volto di Amore, l'invisibile che giace addormentato diventa il visibile.
Nel guardarlo Psiche scopre che Amore non è un essere mostruoso, drago o serpente, ma è bellissimo, la sua paura si dissolve ma un patto è infranto e la fiducia tradita.
E nei miti le conseguenze delle azioni sono sempre sproporzionate rispetto alle cause, gli dei dell'Olimpo implacabili con l'uomo che osa oltrepassare i suoi limiti.

Psiche è bellissima ma non è una dea e non può essere amata dal Dio Amore né può rivaleggiare in bellezza con Venere, la Dea della bellezza.
Venere si vendica, sottopone Psiche a delle prove da superare che portano l'amore ad un livello superiore, alla sua consapevolezza, rappresentano il passaggio dall'essere innamorati all'amare.

Amore e Psiche è una favola narrata da Apuleio, contenuta all'interno della sua opera Le Metamorfosi o talvolta chiamata anche L'asino d'oro, uno dei rari romanzi di lingua latina.

Il mito non ha età il mito non ha latitudine è il qui e l'ora il prima, il dopo, è il sempre, eternamente da sempre presente.
È un linguaggio che parla universale.
Spiega, narra per immagini che diventano concetti che abbiamo interiorizzato, modelli ancestrali di comportamenti che inconsapevolmente ogni giorno muovono il nostro modo di essere e stare al mondo.

A volte mi chiedo, al di là di tutte le teorizzazioni che sono nate, se fosse stato realmente nelle intenzioni di chi inventò il mito caricare le storie di tutti quei contenuti quegli archetipi che la critica letteraria, l'arte, la psicologia, la psicoanalisi interpretando e razionalizzando hanno voluto portare in superficie.

Sep 29, 2022, 2:51 PM

Semplicemente una delle più belle storie d'amore pervenuteci dall'antichità.
Non si può, non si deve aggiungere altro!

Mar 5, 2008, 1:47 PM
Raramente nella realtà c’è il lieto fine…ma, proprio per questo ci sono le favole ! : )

Poche pagine che racchiudono la passione , la tenerezza ed il tormento di ogni amore; una favola questa dove si ritrovano le storie, vere o di fantasia, che gli sono succedute : Tristano e Isotta , Romeo e Giulietta, Biancaneve e i sette nani , Paolo e Francesca , Eva Kant e Diabolik.
Dopo aver chiuso questo piccolo libricino , ho immediatamente pensato alla faccia che farebbe Apuleio nel rendersi conto di quanti registi, cantanti o scrittori , hanno attinto nel suo calamaio! : )

Mar 4, 2012, 1:27 PM