Sarebbe bello averlo avuto come nonno questo D’ormesson qua.
Anche se un filo ripetitivo ed un paio di cose le avevo già sentite nell’altro suo libro, ad ogni battito di ciglia ti ubriaca della sua immensa cultura con la serena essenzialità di pochi vocaboli.
Un uomo che seguendo il raziocinio, per successive negazioni, arriva a dimostrare la presenza di Dio.
La capacità di astrarre dalla natura finita dell’esser umano le dinamiche celesti dell’universo che ci fa da involucro.
Più che un testamento spirituale, è una biografia spirituale leggera e allegra che pendola fra il finito e l’infinito approdando alla serenità che poche vecchiezze riescono a raggiungere, avendo trovato la giusta ricetta di bellezza e amore.
D’ormesson è una specie di trasposizione letteraria di un Battiato evoluto capace di trovare la felicita nelle acque di Kastellorizo così come in un oriente fatato oppure dentro le strade di Ascoli Piceno e raggiungere la stessa vetta di piacere nel ritrovare la propria compagna la sera a condire un’insalata.
Forse è troppo felice per essere vero.

Jun 27, 2014, 5:13 PM

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May 29, 2014, 8:14 AM

“Ci sentiamo più vicini alla Cina, all’Egitto, all’India, dove ci sono prìncipi […] che hanno, come noi, una lunga storia alle spalle”. E una lunga storia ce l’ha Jean d’Ormesson, che ripercorre in questo libro l’infanzia vissuta durante la Seconda Guerra; la maturità negli ambienti intellettuali francesi e, infine, le discussioni pungenti e autodissacranti con la moglie, in cui si pone gli interrogativi finali sul senso della vita, in stile Sandra e Raimondo Vianello.

Si tratta del testamento spirituale di uno dei più celebri scrittori e intellettuali francesi, nato nel 1925 a Parigi. Tradotto in tutto il mondo, è membro dell’Académie Française, è stato per anni direttore di «Le Figaro», presidente del Consiglio internazionale della filosofia e delle scienze umane dell’Unesco, nonché ambasciatore francese all’Onu.

I suoi libri più noti in Italia sono A Dio piacendo, La gloria dell’Impero, Il vento della sera e Il romanzo dell’ebreo errante. Che cosa strana è il mondo, pubblicato in Italia da Barbès, è diventato in Francia un autentico caso editoriale, restando per mesi nei primi cinque posti dei libri più venduti e facendo di d’Ormesson uno degli scrittori più amati dalle nuove e nuovissime generazioni di lettori.

Continua a leggere la recensione qui: http://www.rivistaunaspecie.com/2014/06/13/recensione-giorno-ne-andro-aver-detto-tutto-jean-dormesson/

Jun 16, 2014, 7:34 PM