Ennis è un grande sceneggiatore; ha scritto cose strepitose, ma come Moore (Alan) il successo deve avergli dato alla testa ed eccede in protagonismo da predicatore. Il finale aperto di questa mini serie butta in vacca tutto quello che è stato creato e raccontato prima, per non parlare del delirio del protagonista della storia (lo sappiamo che l'uomo è cattivo, non mi servono decine e decine di pagine tutte uguali, per ricordarmelo). Ho sempre più nostalgia dei finali dove la storia si chiude...
Riunisce i dodici albi scritti dal 2018 e rappresenta il terrore dell’autore per le politiche di Trump e la preoccupazione per la sua possibile rielezione, diritti delle donne, delle persone LGBT, delle persone di colore, uso delle armi da fuoco, religioni, teologia. Il tutto frullato con l’aggiunta(incongrua) di un po’ di cospirazionismo QAnon (vedi wikipedia) e di molte visioni ipnagociche.