Credo che l'autore metta troppa carne al fuoco e lasci troppi interrogativi, ma la verità è che nemmeno si crea tutta questa grande aspettativa nel lettore e non ci vuole molto a capire che non si andrà a parare da nessuna parte.
I brevissimi(ssimi) capitoli vorrebbero creare un ritmo serrato ma i salti logici sono talora eccessivi; quello che voleva essere un indistinguibile confine tra riflessione, sogno e realtà ha più l'aria di essere la descrizione mal riuscita di un incubo; quella che aspirava al ruolo di opprimente sensazione di claustrofobia risulta più una scadente sceneggiatura da filmaccio di serie Z.
Gli accenni al contesto «esterno» potrebbero essere l'unico interesse per il lettore ma (...anticipazione!) non vi troverà alcuna soddisfazione: inconcludente.
Mi sono fidato della casa editrice che sempre mi ha messo di fronte a prodotti scelti molto accuratamente, ma - si sa - non tutte le ciambelle riescono col buco e il mio primo (credo) incontro con un libro olandese si può tranquillamente archiviare come un... buco nell'acqua.