Un libro di poesie puoi ordinarlo ma non puoi dare ordini alla poesia: se ubbidisse, stai pur certo che non è poesia
Mi ci sono scontrato sabato pomeriggio dopo un pranzo per festeggiare qualcosa di me e prima di tornare al treno e prima di tornare al mio appartamento: previsioni per la serata: una cena in un ristorantello presunto francese in una strada di locali in sottoscala decimata dalle serate di luglio.
Il libro di Cinaski l'ha comprato mia sorella, l'avevo preso dalla mensola per buttargli un'occhiata. Rosa, venuta con me per un pranzo dai miei, mi fa - Non ti metterai a leggere per tutto il tempo adesso? E io le risposi, sincero - Certo che no; e lessi le poesie di Cinaski, assai più sincere di me, una dietro l'altra. Non ci misi molto, e a fine lettura avevo voglia di andare al treno, di fare notte in strada, di fare l'amore, di sentirmi cattivo quel tanto che basta per non diventarlo mai del tutto e per farmi il male necessario per non farne mai a nessun altro.
A sera, per festeggiarmi, nel localino presunto francese ho mangiato un Napoleone: un primo a base di grandeur, zafferano e speck. Dopo mezzanotte ho chiesto al cameriere di un ristorante di scintille se facevano servizio bar e lui - No, in realtà no; però alla fine s'è convinto e io e Rosa ci siamo messi nelle poltroncine in fondo - in vetrina - bevendo drink analcolici alla frutta, perché io gli alcolici non è che non li reggo: è che sanno troppo di benzina per potermi piacere, e se viene meno il piacere, a me viene meno anche l'interesse, di fare qualcosa.
La poesia è il rimedio al male e il male stesso, il male di non poter vivere mai abbastanza, ovvero per sempre: e "sempre" non è abbastanza, non ancora.
Decisamente il titolo e' il piu' bello dell'anno, peccato che il resto del libro non sia all'altezza.
Un mix di versi fra rigurgiti tardo adolescenziali e un Jovanotti triste.
Pero' c'e un verso che mi si e' appiccicato addosso:
E' come vivere a Maranello con in testa l'idea della velocità solo che la pista non ti regala albe o tramonti da ricordare ma solo giornate da trascorrere.
Colonna sonora: Claudio Lolli- Aspettando Godot
Drink: la birra quella li' da un euro con la lattina gialla e grigia
