Ho in mano questo piccolo libro in una corsia d'ospedale, la quiete interiore poco corrisponde a questo silenzio pesante che circonda camere affaccianti su un lungo corridoio.
'Elogio della quiete' è un viaggio verso essa stessa, ma il vivere comune tutto è e il suo contrario, a più direzioni.
E allora abbandono Basho al suo cammino, anche se vorrei con lui, ritornare '...nel paese natale di Iga Ueno, dove si commosse guardando il suo cordone ombelicale conservato dalla madre, ormai defunta. In primavera incontrò un giovane discepolo, Mangiku-maru, che lo accompagnò sui monti Yoshino ad ammirare i ciliegi in fiore. A Nara contemplò i templi antichi e sulla spiaggia di Suma osservò i papaveri e i pescatori.' (pag.10)
Non è ancora quel tempo.

May 19, 2020, 1:35 PM

Quando penso alla cultura giapponese non posso non pensare ad un articolato insieme di norme, prassi, usi, costumi, gesti, ecc. estremamente rigido, pomposo.
Strenuamente avvinghiato ad un concetto di onore che invece che stimolare verso il positivo, si fossilizza in uno status quo indigesto.
Ecco, Elogio della quiete mi mostra l'altra faccia di quella cultura che affonda le proprie radici nel rapporto con la natura.
Adoro Basho, ma qui finalmente scorgo una parte del lato umano che, quando in simbiosi con la natura, riesce ad esprimere tutto il suo potenziale.

Mar 3, 2021, 6:01 AM

Delicato come me lo aspettavo. Forse in alcune parti è un po' criptico per chi, come me, e' sulla soglia della letteratura giapponese non contemporanea ma, leggendolo, e' facile immaginarsi a passeggio tra i ciliegi in fiore sotto il Monte Fuji.

Jun 30, 2008, 2:59 PM