“Ciò che distingue l'artista dal dilettante è soltanto il dolore che il primo avverte dentro di sé. Il dilettante ricerca nell'arte solo il proprio piacere.” (p. 45)
“Colui che soffre è colui che si eleva. Colpite. Colpite sempre. La ferita è feconda.” (p. 63)
“L'autore che potesse ottenere l'opera perfetta ne farebbe solo una: avrebbe raggiunto l'assoluto e smetterebbe di dipingere. È precisamente dal pentimento per l'opera imperfetta che potrà nascere la successiva.” (pp. 93, 94)
...bisogna rispettare il nero. Nulla può corromperlo: non alletta l'occhio, non risveglia alcuna sensualità. E' uno strumento dell'intelletto, ben più del bel colore della tavolozza o del prisma.
...ciò che distingue l'artista dal dilettante è soltanto il dolore che il primo avverte dentro di sè. Il dilettante ricerca nell'arte solo il proprio piacere.
...quasi tutti i capolavori del Rinascimento esprimono un'idea letteraria e sovente, anche nei pittori francesi, un'idea filosofica. L'arte unicamente pittorica è in inferirorità, e non è ingiusto che Olanda e Spagna non abbiano nè la forza nè il prestigio dell'arte italiana.
...amo le bambine; scorgo in loro la donna, senza trovarvi una donna, ed è delizioso. (chi complicasse questa confessione e l'accogliesse con un sorriso non conosce ciò che è contenuto nella grazia. La grazia è rivelatrice di infinite virtuosità e di una vita in potenza che crea attraverso gli occhi l'incantesimo dell'animo.
Sulla vita di Odilon Redon, per sua stessa amissione, non c'è molto da dire. Nessuna avventura particolare, nessun avvenimento eclatante. Un uomo come tanti. Se non fosse per i suoi incredibili e splendidi quadri, che lo hanno reso uno degli artisti più interessanti a cavallo tra 800 e 900. Questo libro dà l'opportunità di conoscere i suoi pensieri sull'arte e sulla vita, rivelandoci una mente originale e anticonformista, capace di dare voce attraverso la pittura ad emozioni spesso difficili da decodificare.