Il suo nome è giunto a me come preghiera muta gli stessi giorni nei quali una pietra d'inciampo veniva posata in sua memoria a Trieste, lo scorso gennaio.
Di origine ebraica, Pia Rimini fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz all'età di 44 anni. Da quel momento si persero le sue tracce. Dopo averla molto acclamata, anche il mondo intellettuale e letterario si dimenticò di lei. Fino all'incontro fortunato tra un suo libro di racconti e Valerio Valentini della casa editrice readerforblind.
Fu una scrittrice scomoda, provocatoria, sovversiva. Dalle vicende autobiografiche raccolse ispirazione per le sue opere. Spogliò le sue ferite di donna, esortò i lettori a toccarle perché credessero. E lottò, con pertinacia, per rivendicare la libertà delle sue sorelle – "come se nella sua anima passasse il sospiro di tutte le donne che amavano e soffrivano".
Il giunco fu dato alle stampe nel 1930, eppure è un libro ancora attualissimo. Perché racconta le donne di ieri e di oggi e di sempre. Le lacrime indurite nel silenzio, il bisogno anonimo di carezze, gli affanni e i disinganni che svuotano dentro. E delle donne racconta l'amore, quello che si prende tutto, che affama i fantasmi della solitudine, che spezza la schiena sotto il peso della colpa.
La protagonista Maria – alter ego di Pia Rimini – è una donna che molto ha patito, ciononostante ha varcato gli anni della giovinezza con cuore pulito e ragionamento integro, e mai ha smesso di cercare l'eterna bellezza d'amore, di aspettare qualcuno che credesse nelle sue stesse verità. Sempre ha rinfocolato la speranza verso il domani, unica vera promessa della vita. Ha allargato le braccia al rischio figlio della ribellione, dalla lealtà del suo cuore ha preso la forza e il coraggio di tornare a fiorire ogni volta, come la primavera. "Io sono nata per essere libera": in queste parole la sua salvezza.
Pia Rimini mi ha acceso il cuore di gratitudine: per l'incanto superbo della sua prosa, per lo sguardo terso sulla sua anima, e per l'intento altissimo di redimere se stessa insieme alle donne di tutto il mondo e di tutti i tempi.